CITAZIONE
Giuseppe Tommasi di Lampedusa ha paragonato Emily Bronte a Freud, io la paragonerei piuttosto alla paziente di Freud.
Freud è il padre della psicanalisi e ha elaborato certe teorie coscientemente, non penso proprio che Emily Bronte fosse consapevole di quello che scriveva, mi dà l'idea di aver scritto Cime Tempestose in preda ad una forza creativa incontrollata (come Charlotte Bronte ha giustamente detto).
Vero, vero.
CITAZIONE
I caratteri dei personaggi sono spesso incoerenti perché non c'è corrispondenza tra pensieri, dialoghi e comportamenti, il risultato è che sembrano tutti matti, stupidi o perversi.
Tutto quello che dici sui personaggi è verissimo e concordo assolutamente. Però il fatto sta proprio in questo, Chaterine è una povera stupida pazza.... se avesse agito con logica e coerenza non sarebbe stata pazza e scema, ma intelligente e coerente...
Oddio.. uno può essere sia pazzo che logico però in tal caso sarebbe un genio del crimine, tipo Moriarty.
Dubito che la Bronte volesse creare il nuovo Saruman, ma voleva fare ciò che fa notare lis&sil:
CITAZIONE
l'assurdo è il punto di forza di Cime Tempestose, perchè mette propriamente e dettagliatamente in mostra quanto l'essere umano sia irrimediabilmente un essere irrazionale e assurdo, una volta caduto in preda alle proprie passioni.
Mica per forza uno scrittore deve avere dei personaggi solo coerenti.. magari il problema che possiamo porci è quanto Emily fosse cosciente della pazzia ed incoerenza dei suoi personaggi. Se lo avesse fatto appositamente si meriterebbe solo applausi, se è venuto così per puro caso, e lei credeva di aver scritto la cosa più logica del mondo, allora dovrebbe ringraziare San Culo.
Ma ci sono geni artistici fatti così: che neanche si rendono conto del significato recondito o della vera portata di ciò che stanno scrivendo.
Quindi
ha logica che i personaggi siano
illogici.
Perché è ciò di cui parla la storia: di quanto diventino illogiche e senza senso le persone (i loro pensieri e le loro azioni) quando è la passione a guidarle. E tutti i personaggi sono guidati solo dalla passione, chi le ha più forti, chi meno, chi le ha più nobili, chi meno... Anche quella persona orribile di Nelly è guidata dal suo piccolo cervellino: essendo stupida non può affidarsi alla razionalità, non ne ha le capacità celebrali, quindi è guidata nel fare le cose fondamentalmente dal caso e dalla voglia del momento ( e questo vale anche per molti altri).
E adesso tocca a me:
non mi ha assolutamente coinvolto e decisamente non provo il desiderio di rileggerlo.
Comunque è un libro che ha senza dubbio degli ottimi pregi:
1) una bellissima struttura narrativa: il futuro è un eterno ripetersi, nulla è nuovo ma è una riproposizione del passato e questo fa si che, malgrado cambino narratori e siano incastrati l'uno nell'altro, la narrazione si sviluppi secondo le stesse immagini diventando così compatta.
2) la dichiarazione è una delle più belle che ho letto “il mio amore per Heathcliff somiglia all'eterna roccia sottostante..”
3) effettivamente l'autrice riesce a mettere su carta il messaggio che vuole dare: la forza delle passione è incontrastabile.
Ci sarà certamente qualcos'altro che ora non mi sovviene, l'ho letto veramente troppo tempo fa.