Recentemente ho avuto finalmente modo di leggere il libro Cognizione ed Empatia nell'Autismo di Simon Baron-Cohen ed è stato interessantissimo.
Per capire quello di cui parlerò però c'è bisogno di un'infarinatura generale sulla questione che cercherò di scrivere nella maniera più chiara e breve possibile.
Asperger = forma di autismo ad alto funzionamento.
Autismo ad alto funzionamento o HFA = in soldoni, nessun ritardo mentale significativo o comportamento estremamente disfunzionale.
Neutoripici o NT = persone non autistiche.
Neurodiversi o ND = persone autistiche.
Prima della teoria E-S di Baron-Cohen l'autismo veniva spiegato come caratterizzato da:
1 Mancanza di teoria della mente.
2 Deficit di coerenza centrale.
3 Deficit nelle funzioni esecutive.
1 Mancanza di teoria della menteDifficoltà a capire gli stati mentali altrui, cioè difficoltà a capire che gli altri hanno pensieri indipendenti dai nostri e che non pensano quello che pensiamo noi.
2 Deficit di coerenza centraleDifficoltà a comprendere il senso generale a causa di un'eccessiva attenzione per i dettagli che non permette di valutare la questione in base al contesto.
3 Deficit nelle funzioni esecutiveDifficoltà di programmazione, coordinazione cognitiva,
altre caratteristiche quiPerò sempre più negli ultimi anni si sta (finalmente, direi) diffondendo la convinzione che l'autismo non è di per sé una malattia mentale, ma un differente stile cognitivo. Ed è nata nel 2009 questa nuova teoria che riconsidera l'autismo ad alto funzionamento non in termini di deficit ma di differenza.
Il punto 1 è stato allargato nel concetto di empatia, perché non solo gli autistici hanno difficoltà nella teoria della mente, ma anche se a conoscenza degli stati mentali altrui non riescono comunque a rispondere con un'emozione adeguata, quindi il termine "empatia" è più completo.
Affianco a questo si posiziona il concetto di sistematizzazione che racchiude i punti 2 e 3. La sistematizzazione è l'atto del creare un sistema. Se prima l'autismo era difficoltà a comprendere il senso generale delle questioni, ora farlo è possibile, e proprio a causa di un'alta attenzione ai dettagli che prima veniva creduta disfunzionale. Controllando i cambiamenti nel sistema in seguito alla modifica di una sola variabile (attenzione al dettaglio) l'autistico piano piano forma un piano di cause ed effetti che lo porta alla comprensione di un intero sistema (quindi ad avere un'idea generale della cosa). Sta in questo la differenza cognitiva nell'autismo (o almeno questa è una teoria che si avvicina alla realtà, anche se lacunosa). Sempre per semplificare direi che l'NT pensa per deduzione e l'ND per induzione.
L'attenzione al dettaglio è
funzionale alla sistematizzazione (mentre prima veniva presa come un disturbo neurale) e viene
prima del generale, proprio a causa della sua natura che spinge dal dettaglio al generale. E così è spiegata la teoria di deficit di coerenza centrale alla quale si aggiunge la qualità in più della sistematizzazione.
Come spiegare il deficit nelle funzioni esecutive? Programmare, stabilire obiettivi, avere coordinamento cognitivo necessita di un rapido movimento da un dato ad un altro. Ma se l'autistico si fissa su uno solo e apporta modifiche alle variabili singolarmente, come può riuscire in questo compito così dinamico? Il focalizzarsi sul dettaglio spiega questa grande difficoltà nelle FE che può causare tanta frustrazione.
Se non è chiaro provate ad immaginare al lavoro di un manager o di un'assistente. Quanta attenzione ai dettagli è richiesta in questo lavoro? E invece quanta abilità a trovare soluzioni all'ultimo momento? E ad arrangiarle in modo generale ed efficace? (Mi vengono in mente gli stilisti di Project Runway che quando esauriscono il tempo "cuciono" i vestiti con la colla a caldo! XD) Le due cose si contrappongono, genericamente all'aumentare dell'una diminuisce l'altra.
Autismo e neurotipicità sono su un continuum, schematizzato non è come uno schema fatto di uomini e donne (dove il dato può essere o F o M senza mezze misure) ma è più simile ad uno schema sul QI anche se comunque esistono più persone vicine alla neurotipicità che all'autismo.
Ma perché scrivo tutto questo? Forse avrei dovuto scriverlo all'inizio... bèh, molti autistici sono INTJ o INTP e qui ce ne sono diversi.
Per sapere (indicativamente) in quale punto del continuum vi trovate qui c'è un test succulento:
www.rdos.net/it/Se la cosa vi interessa vi consiglio di leggere il pdf allegato e di postare sia il risultato scritto che quello grafico.
Ma il topic tratta di empatia e sistematizzazione ed ecco che arrivo al dunque.
Esistono 5 tipi di persone:
E - empatico
S - sistematico
B - bilanciato
E>>S - estremamente empatico ma con problemi di sistematizzazione
S>>E - estremamente sistematico ma con problemi di empatia
Le donne sono soprattutto E, i maschi soprattutto S, gli autistici (sia maschi che femmine) soprattutto S>>E.
Qui test:
http://personality-testing.info/tests/EQSQ.phpCome capire se si è E, S, B, E>>S o S>>E?
Inserite i vostri punteggi nello schema:
Mi sembra chiaro ma per sicurezza spiego:
I triangolini blu sono tutti i maschi non autistici che hanno fatto questo test durante la ricerca così come i rombi rossi sono le donne. I quadratini verdi, poi, sono gli autistici ad alto funzionamento o Asperger indipendentemente uomo o donna.
In orizzontale c'è il valore di sistematizzazione e in verticale quello di empatia. Può sembrare strano perché le linee x e y non sono attaccate in basso e a sinistra ma stanno in mezzo al grafico. Semplicemente quelle corrispondono alla posizione della media, quindi più o meno a 27 c'è la media di S e a 44 la media di E, se fate un punteggio maggiore o inferiore siete fuori la media.